Il nostro archivio fotografico non smette mai di regalarci sorprese. Come le 48 stampe originali di Antonio Beato, fotografo di origine veneziana attivo in Egitto fra il 1860 e il 1900: un prezioso tesoro, recentemente riscoperto e restaurato, che documenta il turismo “esotico” nella seconda metà dell’Ottocento.
ANTONIO BEATO E LA MOSTRA
Intorno alla metà dell’Ottocento alcuni pioneri della fotografia iniziarono a viaggiare nei territori affacciati sul Mediterraneo, documentano luoghi e genti fino ad allora riprodotti – a volte con fantasia – soltanto attraverso disegni e incisioni.
La fotografia, appena nata, diventa subito carnet de voyage che attesta la propria esperienza di viaggio. E c’è chi ne fa subito un business: come Antonio Beato, nato nel 1835, che si stabilisce intorno al 1860 prima al Cairo e poi a Luxor e apre una fiorente attività di vendita di stampe. La passione imprenditoriale e per la fotografia era di famiglia: il fratello Felice, spesso confuso con Antonio, ci ha lasciato magnifiche immagini del Giappone.